Stato di conservazione
I paramenti murari dello scalone monumentale (pareti, stucchi, elmenti architettonici in pietra, sculture e soffitti) sono stati oggetti di un’accurata analisi in fase di progettazione dell’intervento di restauro. Le prove stratigrafiche hanno rilevato due strati di ridipintura sulla superficie originale, di cui il più esterno (quello visibile e più recente) presentava una texture non omogenea e granulosa non uniforme.
La rimozione degli strati soprammessi ha riportato alla luce antiche fratture che prima non erano visibili o visibili solo in parte. Alcune perdite materiche si rilevavano sulle parti più sporgenti degli stucchi, rendendo visibile, sotto la malta, la struttura metallica portante che si trova all’interno delle figure.
L’evidente frattura sulla cupola, anche in seguito alla rimozione degli strati di pittura, si è mostrata ben solida alla struttura. Erano presenti diverse macchie di alterazione cromatica avvenute a seguito di vecchie infiltrazioni. Le modanature delle specchiature e dei capitelli si trovavano invece in buono stato di conservazione e nel complesso le perdite materiche sono molto contenute.
La decorazione murale, presente nelle finte porte sul lato sinistro del vano scale, presentava infine un sottile deposito di polvere e sporco incoerente, che in parte celava una spessa ridipintura.
L’intervento di pulitura ha interessato anche la scultura in marmo bianco che rappresenta Papa Clemente XII, al secolo Lorenzo Corsini, scolpita da Carlo Monaldi, scultore di provenienza romana tra la fine del ‘600 e l’inizio ‘700.
Intervento
La rimozione dello scialbo (ovvero degli strati di pittura sovrammessi) è stato eseguito dal basso verso l’alto, per mezzo dell’azione meccanica di bisturi. Come rilevato dall’analisi visiva lo strato originale mostra una superficie molto rifinita, liscia e trattata esteriormente con un sottile strato di cera, il quale ha permesso una facile distacco dello scialbo. A causa probabilmente della loro ubicazione, la rimozione delle tinte, nella parte superiore dell’impianto decorativo a stucco, è stata più agile di quella della parte inferiore.
L’attenta rifinitura superficiale, maggiormente curata degli stucchi a rilievo dei putti, stemmi e festoni, ha permesso la rimozione degli strati di ridipintura con maggiore facilità, riportando la materia al suo strato originale e consentendo in alcune zone anche la conservazione del tono lievemente ambrato, conferito dalla presenza della cera naturale applicata come rifinitura finale al termine della realizzazione dei manufatti. L’intervento sulle pitture murali si è sviluppato seguendo un preciso cronoprogramma:
- Preparazione e verniciatura finestre
- Stuccatura e integrazioni di parti a stucco e parti piane
- Scialbo di calce a colore
- Conguagliatura a colore con velature di calce
- Protezione a sapone
- Rimozione depositi superficiali su stucchi e superfici piane
- Pulitura degli stucchi
- Assottigliamento/pulitura scialbi sulle superfici piane
- Pre-consolidamento e consolidamento materico di stucchi e superfici piane