Stato di conservazione
Le due sculture presentavano simili tipologie di degrado sebbene in diversi stadi di gravità. Una di queste presentava un grave stato di conservazione, non solo superficiale ma anche strutturale. In particolare profonde fratture orizzontali rilevabili nello spessore delle zampe e nella porzione di modellato posta verticalmente a sorreggere il corpo centrale della scultura, oltre che a importanti distacchi e cadute di pezzi interi della scultura. In entrambe le opere gli effetti di degrado erano in stretta relazione all’ubicazione in ambiente esterno, alle dimensioni ed alla tipologia del materiale con il quale sono state realizzate: tracce di pregressi interventi di restauro che si traducono con visibili tracce di stuccature lungo vecchie fenditure; attacco biologico di muschi e licheni; accumulo di spessore variabile e scarsa coerenza e aderenza di materiali estranei di varia natura, quali polveri sottili, inquinanti di varia natura, deiezioni di volatili e sporco, che interessano diffusamente la superficie; disgregazione ed erosione di materiale lapideo caratterizzata da scagliature, esfoliazione e rigonfiamenti, provocato principalmente da fenomeni di gelo e disgelo, infiltrazioni d’acqua.
INTERVENTO
L’intervento ha avuto come obbiettivo non solo il recupero estetico dell’opera, ma sopratutto per lascultura più degradata, il suo consolidamento strutturale, visto il rischio di caduta spontanea se sollecitata da fattori ambientali atmosferici particolarmente aggressivi. Per questo è stata necessaria la messa in sicurezza dell’opera al fine di evitare urti accidentali o vandalici che potrebbero mettere a repentaglio la stabilità della statua attraverso una recinzione composta d a tubi innocenti e rete a maglia con sovracopertura in lamiere e successiva applicazione di struttura di sostegno con tubi innocenti rivestiti di gommapiuma e posti al di sotto del ventre e delle zampe.
Per entrambe si è proceduto con un’opera di pre-consolidamento, alla fermatura di tutte le scaglie, frammenti o fratture delle parti lapidee, propedeutica alle operazioni di pulitura, sulle zone di particolare decoesione. Le parti a rischio caduta sono state fermate e bloccate attraverso micro palificazioni in sottili perni in vetroresina e resina epossidica, al fine di poter procedere con i lavori di restauro in tutta sicurezza.