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Palazzo del Comune di Fano

Epoca del monumento: XVIII secolo

Luogo: Palazzo del Comune di Fano (PU)

Anno del restauro: 2017

Categoria dei lavori: OS2-A

Committente: Comune di Fano

Supervisione: Arch. Mariangela Giommi

Lavori eseguiti: Restauro stucchi e pitture

◆ Background storico:

La città di Fano nelle Marche è una delle cittadine italiane che ancora oggi mantiene nella sua architettura i tratti distintivi delle epoche storiche che ha attraversato. Fondata in epoca romana, la città ebbe un notevole sviluppo urbano che andava di pari passo con l’affermarsi della sua importanza strategica tra le città del centro Italia: alle vestigia di epoca romana, ancora perfettamente conservate, si sommano strutture risalenti al Medioevo, all’epoca malatestiana, al periodo barocco, in un armonico insieme che vede riunite architetture religiose e civili di diversi periodi storici.

In questo contesto si pone l’opera di restauro commissionata alla ditta SANSONE srl dedicata al vano scala del settecentesco Palazzo Comunale (già convento dei Padri Minori Conventuali), inserito anch’esso in un contesto architettonico ragguardevole, tra la medioevale chiesa di S.Francesco e le antiche Tombe Malatestiane qui riunite nel secolo XVII.

Il vano scala del palazzo è coronato da una volta a padiglione ribassata, solcata da nervature che suddividono la superficie della volta in scomparti. In quello centrale, di forma rettangolare, è raffigurato lo stemma della città di Fano: è costituito da uno scudo diviso in due parti, sormontato da una corona e corredato dal motto “Ex Concordia Felicitas” arricchito da elementi decorativi come drappi, lance, foglie d’acanto, volute.

Grazie ad accurate indagini stratigrafiche si è appurato che lo stemma è stato dipinto successivamente alla costruzione del convento, probabilmente in seguito al cambio di destinazione d’uso dell’edificio, per coprire una raffigurazione a carattere religioso caratterizzato da colori brillanti.

Negli scomparti ovali, posizionati agli angoli, sono rappresentate le Virtù Cardinali: Giustizia, Fortezza, Temperanza e Prudenza. Ad impreziosire il tutto, elementi decorativi in stucco, come nastri, foglie d’acanto e angeli, che circondano le cornici lineari che racchiudono i dipinti murali presenti. Gli ovali risalgono, molto probabilmente, al periodo della costruzione del convento, visto anche il tema sacro delle raffigurazioni. Sono stati dipinti utilizzando solo terre, da toni più chiari a più scuri, con pennellate materiche e impasti densi, con un risultato di grande finezza ed eleganza.

◆ Stato di conservazione:

Stato di conservazione e obbiettivi del restauro

La prima fase del lavoro è stata caratterizzata quindi da una attenta analisi delle caratteristiche generali del luogo interessato dal restauro, dalla valutazione delle problematiche ambientali e dalla diagnosi dello stato di conservazione degli stucchi e delle opere pittoriche.

Le cattive condizioni delle coperture dell’edificio, di difficile accesso e per questo molto degradate con l’andare del tempo, avevano favorito il manifestarsi di infiltrazioni di umidità, efflorescenze saline, sollevamenti consistenti di intonaco con fessurazioni e distacchi.

Un principio d’incendio al primo piano, avvenuto nei primi anni ’90, aveva aggravato la situazione a causa delle correnti d’aria generatesi nel vano scala che avevano concentrato tutto il fumo bollente sulla superficie dipinta. I dipinti, così come il resto della volta e degli stucchi decorativi, erano infatti ricoperti da depositi superficiali dovuti a fumo e polvere che offuscavano le linee e le cromie.

Per tale motivo sono stati intrapresi dal comune, prima del restauro dei dipinti, lavori di manutenzione sulle coperture con l’inserimento di una guaina impermeabile ardesiata previa rasatura a calce.

Solo in questo modo si è potuto iniziare a consolidare e risanare le zone di intonaco degradate della volta, per poi proseguire con il restauro vero e proprio.

Principali interventi

  • Attenta analisi delle caratteristiche generali del luogo interessato dal restauro, dalla valutazione delle problematiche ambientali e dalla diagnosi dello stato di conservazione degli stucchi e delle opere pittoriche
  • Mappatura completa delle aree degradate della superficie pittorica, identificandone la natura, l’estensione e la gravità, così da avere un quadro completo della situazione
  • Consolidamento strutturale dell’intonaco, operazione localizzata nei punti in cui si presentavano vistosi sollevamenti, mancanze e fessurazioni.
  • Pulitura con pennelli a setola morbida in modo da rimuovere la polvere e lo sporco stratificato
  • Pulitura con acqua deionizzata applicata con una spugna naturale, interponendo sulla superficie della carta giapponese a grammatura fine
  • Pulitura con impacchi con carta giapponese e acqua satura d’ammonio, lasciati a contatto della superficie per pochi minuti
  • Restauro pittorico, in modo da ricostituire l’integrità e l’estetica originale della decorazione.

Di ogni fase del lavoro è stata fatta una puntuale documentazione fotografica e tutti gli interventi sono stati sempre eseguiti in accordo con la DD. LL. e la supervisione della Soprintendenza.

◆ Restauro Ovali delle Virtù:

La Prudenza:

  1. Spolveratura con pennelli impacchi
  2. Rimozione sporco a secco con wishab
  3. Saggi di pulitura con carta giapponese acqua deionizzata
  4. Pulitura con impacchi di acqua satura e arbocel
  5. Pulitura della superficie con acqua deionizzata applicata con la spugna sintetica “Super Assorbente microporosa”
  6. Iniezione malta
  7. Stuccatura delle lacune
  8. Ritocco pittorico

La Giustizia:

  1. Spolveratura con pennelli impacchi
  2. Rimozione sporco a secco con wishab
  3. Saggi di pulitura con carta giapponese acqua deionizzata
  4. Pulitura della superficie con acqua deionizzata applicata con la spugna sintetica “Super Assorbente microporosa”
  5. Iniezione malta
  6. Stuccatura delle lacune sul film pittorico
  7. Ritocco pittorico

La Fortezza:

  1. Spolveratura con pennelli impacchi
  2. Rimozione sporco a secco con wishab
  3. Pre-consolidamento localizzato del film pittorico polverulento
  4. Pulitura della superficie con acqua deionizzata applicata con la spugna sintetica “Super Assorbente microporosa”
  5. Iniezione malta
  6. Stuccatura delle fratture con grassello di calce e sabbia lavata
  7. Ritocco pittorico

La Temperanza:

  1. Spolveratura con pennelli impacchi
  2. Rimozione sporco a secco con wishab
  3. Saggi di pulitura con carta giapponese acqua deionizzata
  4. Foro dell’intonaco
  5. Aspirazione polvere
  6. Iniezione malta
  7. Ritocco pittorico

◆ Il restauro finito:

◆ Approfondimenti:

Intervento di
Restauro Stemma Centrale :

Palazzo del Comune di Fano

Mappatura

Per prima cosa i restauratori hanno effettuato un mappatura completa delle aree degradate della superficie pittorica, identificandone la natura, l’estensione e la gravità, così da avere un quadro completo della situazione prima di provvedere all’intervento di restauro vero e proprio.
In alcuni punti lo stemma presentava distacchi, fessurazioni e mancanze di intonaco, in altri punti le problematiche riguardavano solo la superficie pittorica. Sono state analizzate puntualmente le cause del degrado (presenza di muffe, efflorescenze saline, umidità, traumi, depositi di polvere o fumo) e approntate le tecniche di recupero specifiche per ogni punto. Durante questo lavoro sono state analizzate alcune piccole aree della superficie con dei saggi stratigrafici, così da confermare la presenza di un dipinto sottostante.

Pulitura

Come prima fase la superficie pittorica è stata pulita con pennelli a setola morbida in modo da rimuovere la polvere e lo sporco stratificato. La pellicola pittorica sollevata è stata consolidata con iniezioni di Acril AC33 al 10% con tamponatura e leggera pressione con interposta carta giapponese in modo da poter procedere poi alla pulitura vera e propria dei colori. Dove la pittura era più resistente la pulitura è stata effettuata con acqua deionizzata applicata con una spugna naturale, interponendo sulla superficie della carta giapponese a grammatura fine: nei punti in cui lo sporco organico era particolarmente compatto sono stati eseguiti impacchi con carta giapponese e acqua satura d’ammonio, lasciati a contatto della superficie per pochi minuti.
Tecniche di pulitura similari sono state applicate dove erano presenti patine giallastre di natura organica, con applicazione di tamponi e impacchi con diversi tempi di posa a seconda dell’estensione e resistenza della patina.

Consolidamento

La fase successiva è stata dedicata al consolidamento strutturale dell’intonaco, operazione localizzata nei punti in cui si presentavano vistosi sollevamenti, mancanze e fessurazioni.
Sono state effettuate iniezioni di una malta idraulica minerale sfruttando i piccoli varchi creati fra le lacune già esistenti e le lesioni abbastanza ampie per permettere l’inserimento di un ago e successivamente l’intonaco è stato fatto aderire tramite puntelli lignei tenuti sotto pressione sino al completamento del processo. Dove il distacco si presentava evidente e pericolante è stato necessario creare delle micro-palificazioni con cotone intriso di resina vinilica. L’intervento è stato completato con stuccature di malta speciale per le lacune sia profonde che superficiali.

Restauro pittorico e completamento

Dopo la pulitura e il consolidamento strutturale è stato finalmente possibile procedere con il restauro pittorico, in modo da ricostituire l’integrità e l’estetica originale della decorazione. Alcune lacune della pittura sono state riempite con velature simili alle cromie originali, utilizzando pigmenti minerali (terre ed ossidi) puri e ad acquarello: dove erano presenti ampie porzioni mancanti è stato impiegato del bianco a tempera miscelato con pigmenti.
I restauratori hanno lavorato in modo da ottenere un’armonia cromatica con la pittura originale circostante così da restituire la finezza decorativa dell’opera e rendere meno visibili i punti di intervento.

Restauro Ovali
delle Virtù:

Palazzo del Comune di Fano

Mappatura

Il procedimento di restauro dei quattro ovali pittorici raffiguranti le Virtù Cardinali è stato simile a quello usato per lo stemma. La mappatura dello stato di conservazione ha evidenziato un degrado diffuso dell’intonaco (mancanze, distacchi, fessurazioni) e dei colori con alterazione della pellicola pittorica dovuta diversi fattori. In particolare l’ovale che rappresenta la Giustizia si presentava in cattive condizione di conservazione a causa di importanti infiltrazioni di acqua proveniente dal tetto e macchie particolarmente scure causate dalla combustione della materia pittorica durante l’incendio degli anni ‘90. Per questo motivo l’opera di pulitura e di restauro è stata particolarmente accurata e complessa. Anche il dipinto della Prudenza presentava un problematica specifica, ossia una pesante ridipintura a tempera, di colore arancio, stesa durante un pregresso intervento di restauro per nascondere una estesa macchia scura che è rilevata proprio con l’intervento dei restauratori di SANSONE.

Pulitura

I restauratori hanno effettuato su ogni dipinto dei saggi di pulitura per testare la resistenza della superficie pittorica prima di un intervento più approfondito. In seguito la pulitura è stata eseguita sia con tecniche “a secco” (spolveratura con pennelli morbidi, rimozione dei materiali depositati con gomme wishab) sia con tecniche a via umida (prevalentemente con tamponi e risciacqui di acqua deionizzata).
Il dipinto della Fortezza, che presentava uno strato di sporcizia molto tenace, ha subito una prima pulitura superficiale e poi un intervento di consolidamento degli intonaci, prima di passare ad una pulitura specifica a base di impacchi con seppiolite e pasta di cellulosa fine, imbevuto di soluzione satura di carbonato di ammonio, con carta giapponese interposta alla superficie.
Anche per la Giustizia la pulitura è stata eseguita per gradi, così da identificare con precisione quali erano le tracce di degrado dalle ridipinture eseguite nel pregresso intervento di restauro in seguito all’incendio.
Per la Prudenza è stato necessario rimuovere la pesante ridipintura dietro la figura centrale, utilizzando impacchi di acqua satura e prodotti specifici.

Consolidamento

Gli interventi di consolidamento dell’intonaco sono stati simili per tutti e quattro i dipinti e sono consistiti principalmente in iniezioni di malta idraulica minerale, stuccature delle fratture con grassello di calce e sabbia lavata. In alcuni casi i lavori di consolidamento e pulitura sono stati alternati a diversi stadi della lavorazione, rispettando le problematiche specifiche di ogni singolo dipinto. In particolare per la Giustizia il consolidamento del film pittorico è stato eseguito prima della pulitura per via umida, poiché, presentandosi in uno stato conservativo molto compromesso, non avrebbe potuto sostenere adeguatamente l’umidità apportata in questa fase. Questo procedimento ha permesso il distacco completo delle croste nere prima di proseguire con la stuccatura a spatola delle lacune al fine di spianare i dislivelli della superficie.

Restauro pittorico e completamento

Una volta ultimati gli interventi di ripristino degli intonaci e di pulizia approfondita delle superfici, si è proseguito con il restauro pittorico vero e proprio, volto a ricostituire in modo il più possibile completo le figure dipinte, mantenendo lo stile originale. Il ritocco pittorico è stato eseguito in modo da adeguarlo il più possibile al disegno originale, integrando le lacune stuccate e le abrasioni con velature di colore che rispettassero le cromie. Sono state utilizzate tempere miscelate con pigmenti minerali (terre e ossidi) o pigmenti stemperati in resine acriliche, acquerelli. Anche in quest’ultima fase la scelta delle tecniche e dei materiali è stata fatta in base alle caratteristiche delle singole opere, in modo da intervenire in maniera mirata.

Restauro degli
Stucchi:

Palazzo del Comune di Fano

L’intervento di restauro ha interessato anche tutto il sistema di cornici modanate, fregi e stucchi che circondanole pitture murarie e che modellano lettaralmente lo spazio dividendolo in settori geometrici. Il ripristino artistico e strutturale di queste decorazioni ha permesso di valorizzare ancor più l’ambiente e le pitture, completando il recupero dell’intero vano scala del palazzo comunale.
I fregi modellati in stucco, che riproducono elementi vegetali, cherubini, nastri, conchiglie ed altro, sono ancorati al muro per mezzo di chiodi, rifiniti in superficie con gesso di circa 1 cm.
L’analisi preliminare ha evidenziato ben cinque strati successivi di pittura, risultato di imbiancature effettuate nell’arco dei decenni, che però sono state fatte senza prima ripulire la superficie, fatto testimoniato dalla polvere rilevata tra uno strato e l’altro: paradossalmente questo ha reso più facile la rimozione della pittura e l’emergere della superficie originale, che è stata pulita con spugne naturali e acqua deionizzata. Anche i chiodi di sostegno sono stati spazzolati e trattati con specifici prodotti antiruggine.
Successivamente i restauratori hanno lavorato consolidando i punti distaccati, rimuovendo le macchie causate dalle infiltrazioni e integrando le parti mancanti o degradate. Il tocco finale è stato applicare una patinatura uniforme su tutta la superficie dello scalone mantenedo l’orginale colore chiaro.